La domanda che assilla la mente di Max Goffman è la seguente: “Il caso d’omicidio di Lia Proupre in cui sono stato coinvolto, è stato frutto della mia immaginazione mentre ero in coma, o è
realmente esistito ma architettato affinché non sembrasse reale?”. Proprio per rispondere a questa domanda, Max inizierà a raccontare la sua avventura in un diario dove cercherà di rimettere
insieme i pezzi della sua realtà. È dal semplice furto della sua valigetta che incontrerà Daniel Fhord, eccentrico magnate industriale che lo trascinerà nell’omicidio irrisolto della sua
consorte, Lia Proupre, attraverso la città ucronistica di Taurin.